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Il PF di Romaconsidera l intenzione come sinonimo di scopo e scopo, quello che risiede nell essenza del volersi, ed è il rapporto tra ciò che l autore rappresenta e l intenzione da cui ciò che dovrebbe essere inteso come estratto carissimo. Si nota la necessità di differenziare il semplice -desiderio- con il -volere- in modo che se si desidera la produzione di un determinato risultato non vi sia ancora alcuna presenza di frode, come se, ad esempio, si volesse morire qualcuno e si suggerisce che Fai delle pratiche di nuoto per vedere se muori - per un attacco di cuore o annegamento.
La natura della rappresentazione non è necessaria per l intento diretto (o di primo grado) perché il soggetto vuole la realizzazione del tipo, essendo indifferente alla struttura tipica se il risultato è Ha espresso il più sicuro, il più probabile o il solo possibile, perché viene evidenziata la direzione della volontà che è coscientemente diretta verso un fine. Come nell esempio di voler uccidere e usare un arma di grosso calibro per ottenere il risultato, se non si ottiene la fine - la morte - l intenzione diretta rimane di apprezzare nel caso specifico l ammissione del reato tentato o frustrato.
Idolo delle conseguenze necessarie
È uno in cui: il risultato è rappresentato dall autore come un effetto inevitabile o conseguenza della sua azione volontaria. Il risultato atteso non è voluto dal soggetto ma è rappresentato come necessario, essendo la realizzazione di alta probabilità. La produzione del risultato concomitante non è desiderata ma esiste un nesso causale con l attività dell agente, motivo per cui sono anche chiamati intenti di secondo grado indiretti o diretti, perché lo scopo dell autore è diverso ma sono intimamente connessi.
Per MM -con la rappresentazione di ciò che l autore ha proposto, vale a dire direttamente, altre rappresentazioni possono necessariamente essere collegate nella sua rappresentazione. Ciò significa che l autore è consapevole che, alla realizzazione della sua intenzione, sono inevitabilmente collegato altri effetti e risultati -.
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Dobbiamo ammettere che anche ciò che è ritenuto necessario è voluto anche se l autore non lo vuole, e in effetti in molti casi non vuole un certo risultato, ma ammette la sua produzione e incorpora il risultato desiderato o rappresentato come desiderato o a volontà necessario. -Pertanto, qualsiasi mezzo riconosciuto necessario per lo scopo perseguito, qualsiasi risultato accessorio che l autore rappresenta come necessariamente legato al risultato principale e ogni conseguente conseguenza dell azione ritenuta necessaria in questo senso- (MM, Right) penale). Il risultato necessario che l autore rappresenta potrebbe non essere desiderato e persino lamentarsi della sua produzione, ma è racchiuso nell intento, sebbene sia stato un mezzo per ottenere un altro scopo.
Ad esempio, se vuoi uccidere X ma viaggi con il conducente in macchina e viene lanciato un blocco di dinamite o una granata, l intenzione è quella di uccidere X ma viene presentato come una conseguenza necessaria del lancio del blocco o della granata. morte oltre al conducente, l autore lavora qui con l intento diretto sulla morte di X e con le conseguenze necessarie per la morte del conducente di X perché i risultati sono inevitabilmente collegati. È già stato spiegato che i mezzi usati sono incorporati nella volontà di esibirsi quando si tratta dei mezzi necessari (cfr. legge ,.).
Per l ammissione di questo tipo di intenti, che nel rispettabile criterio di non pochi fa parte dell intento diretto, è richiesta la rappresentazione delle conseguenze necessarie sebbene non direttamente richieste; È anche una conseguenza principale perché è strettamente legata allo scopo proposto. RiguR J a questo tipo di frode, che chiama semplicemente diretto o diretto, incorpora la previsione sicura del risultato tipico che domina il fattore di conoscenza. Concordiamo con la preponderanza della conoscenza senza che ciò richieda - a nostra discrezione - la sicurezza del risultato, l estrema probabilità della conseguenza accessoria che è necessariamente legata al risultato che alla fine è desiderato è sufficiente.
Intento finale
Chiamato dal legge condizionato, sta conoscendo gli elementi oggettivi del tipo e accettando - come un modo di volere - la realizzazione del tipo presentato all autore nel modo più probabile o possibile.
Nel criterio di J (s. Y), l intento finale significa che l autore considera seriamente la realizzazione del tipo legale possibile e lo rispetta. Appaiono come elementi di questo tipo di intento, in modo negativo che il risultato non sia perseguito o che la produzione sia sicura, lasciando l agente al corso delle cose.
Vi è consapevolezza di un pericolo specifico di realizzazione del tipo e che il soggetto apprezza la possibilità di realizzazione. Viene data la rappresentazione della gravità del pericolo e infine la conformità con la quale viene effettuata, poiché l autore porta il risultato rappresentato che gli è indifferente, ciò che gli interessa è ottenere in alcuni casi il risultato proposto; e in altri, la produzione di questo risultato seriamente rappresentato non ferma l autore né fa nulla per prevenirlo, né si fida delle proprie capacità o conoscenze assumendo un atteggiamento indifferente.
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Per il summenzionato PF, l agente -per raggiungere l obiettivo perseguito dall azione, decide di accettare la realizzazione del tipo e accusare lo stato di incertezza esistente al momento dell azione-.
Nell eventuale intento appare anche come desiderato anche ciò che l autore si assume la propria responsabilità, basandosi sul presupposto della rappresentanza il più possibile (Cf. MM, Diritto penale e). Se la rappresentazione del risultato manca almeno come pos Non ci sarà mai un atto malvagio, non è sufficiente che -Avrei dovuto pensarci- perché la mancanza di lungimiranza o rappresentazione del possibile risultato o la mancanza di lungimiranza di ciò che è normalmente prevedibile è tipica della colpa senza rappresentazione o colpa inconscio (infra), non l intento finale.
Il più grande problema che si pone per delimitare l eventuale intenzione e dividerlo dalla colpa consapevole o rappresentativa, - in cui l autore rappresenta il risultato il più possibile o come probabile, ma non lo vuole e si affida incautamente alla sua non-produzione assumendone il rischio - è in grado di rispondere quando l autore vuole un risultato che è stato rappresentato il più possibile o probabile e di conseguenza lavora con un eventuale intento
Hanno lo scopo di fornire diverse soluzioni dogmatiche, di cui possiamo menzionare:
Secondo la teoria del consenso, ciò che è rappresentato il più possibile è voluto se l autore ha acconsentito alla sua produzione, ma c è una difficoltà nell accettare che tu possa acconsentire a qualcosa di indesiderato.
Nella teoria della rappresentazione, l approccio viene risolto ricorrendo alla probabilità di realizzazione. La possibilità può essere differenziata dalla probabilità, in quanto implica un alto grado di possibilità, quindi se il risultato è rappresentato come probabile, si deve concludere che -vuole- tale concrezione. Ma questa teoria ci porta ad altri problemi: L eventuale intenzione con le conseguenze necessarie può essere unita se viene ammesso l -alto rischio di produzione-. . La cosa probabile non è sempre desiderata, perché quando un medico opera con lo scopo di salvare una vita, il rischio di morte può essere rappresentato come probabile senza che si concluda validamente che vuole la morte del paziente. . La determinazione della probabilità in base alla rappresentazione è soggetta alle condizioni di chi formula il giudizio di probabilità, poiché la probabilità di un determinato risultato non sembra uguale a tutte le persone.